Secondo la leggenda, le streghe erano spesso assistite da folletti e demoni minori detti “famigli, che assumevano le sembianze di piccoli animali come gatti, rospi, cani, furetti e topi. Questi aiutavano le streghe a realizzare le formula magiche e facevano ogni sorte di commissioni. In uno dei primissimi processi inglesi per stregoneria, Elizabeth Francis di Chelmsford, processata nel 1556, confessò che il Diavolo le aveva dato un famiglio “nelle sembianze di un gatto pezzato di bianco ed ogniqualvolta faceva qualcosa per lei, il gatto chiedeva una goccia di sangue che ella gli dava pungendosi“. Il sospetto che una strega nutrisse il suo famiglio con il proprio sangue od il proprio latte, costituiva un elemento di prova fondamentale nei processi inglesi per stregoneria e si riteneva che il punto del corpo della strega dal quale il famiglio traeva sussistenza, fosse segnato da una specie di protuberanza, il “marchio della strega” o “sigillum diabuli“, insensibile al dolore. Una persona accusata di stregoneria, che venisse punta sul marchio della strega, senza provare dolore veniva considerata colpevole.

Matthew Hopkins, celebre per le sue capacità di scoprire il marchio della strega, fece un elenco dei famigli che scopriva e registrò i nomi come Vinegar Tom (Tom Aceto), Sack and Sugar (Sacco e Zucchero), Greedigut (Mangione) e Peckin il Corvo. Dal momento che si trattava di nomi che nessun mortale avrebbe potuto inventare, essi tradivano chiaramente la loro origine diabolica. Lo stesso Hopkins, imperversò per un breve periodo intorno al 1640, mandando a morte non più di qualche centinaio di persone ed a causa di un Decreto Parlamentare, fu costretto a rinunciare ai suoi primi metodi di identificazione delle streghe, ovvero gettare le indiziate legate nelle acque di un lago o di un fiume, per vedere se galleggiavano, per poterle dichiarare colpevoli. Altro metodo da lui usato era quello di costringere le vittime a camminare costantemente, senza mangiare e dormire, finché esauste od in delirio, confessavano di appartenere alla stregoneria.

Lady Alice Kyteler

Nel 1324, Lady Alice Kyteler, la donna più ricca di Kilkenny, venne accusata di stregoneria dal vescovo francescano Richard de Lacrede, sicuramente a causa dell’invidia per la sua ricchezza ed il suo potere. Tra le varie imputazioni vi era quella di rifiutare i dogmi della Chiesa, di sacrificare animali, di parodiare le cerimonie religiose servendosi delle parole “fi, fi, fi, amen“, di preparare polveri ed unguenti a base di orribili vermi e di avere rapporti intimi con un uomo dalle sembianze di gatto o cane nero. Pur essendo in qualche modo implicata in qualche sorta di rituale magico, Lady Alice si batté più volte contro le accuse mossegli dal vescovo, prima di decidere di cercare rifugio in Inghilterra, lasciando la sua serva Petronilla che fu torturata finché non ammise che la sua padrona era una strega dedita a grandi orge notturne e per questo, il 3 novembre 1324, fu arsa viva e diventò una delle prime vittime della follia che, circa 200 anni dopo, avrebbe raggiunto in Europa proporzioni disastrose.

La comparsa di questa figura satanica, ovvero il seduttore che appariva in sembianze animalesche, portò ad un cambiamento drastico nel concetto medievale dei diavoli e della demonologia. Alan Kors ed Edward Peters, scrivono nella loro introduzione all’opera Witchcraft in Europe, 1100-1700, (Stregoneria in Europa): “Prima dell’avvento della filosofia scolastica e dei teologi sistematici, il ruolo dei demoni nelle vicende umane apparteneva ad un colorito folclore, e la loro attività poteva estrinsecarsi con interventi davvero raccapriccianti o perversi, ma comprendeva anche scherzi maliziosi e magari una serie di dispetti che tradivano un capriccioso umorismo“.

San Tommaso d’Aquino

Per San Tommaso d’Aquino ed i suoi contemporanei, invece, questo folclore divenne una dottrina della Chiesa complessa e rigorosa, dove i demoni erano gli angeli del male, in un esercito gerarchicamente organizzato al servizio di Satana ed impegnato nella perdizione dei credenti. Satana ed i suoi accoliti, potevano indurre gli esseri umani ad entrare al loro servizio e questi diventavano le streghe, gli agenti visibili al servizio del potere diabolico. Un patto con il Diavolo ed una confessione resa sotto tortura, furono i principali ingredienti di un altro processo per stregoneria, che venne celebrato in Svizzera alla fine del XIV secolo. In questo caso l’imputato era un uomo di nome Stedelen, il quale ammise, dopo tortura assieme ai membri della sua setta, di produrre malefici sotterrando una lucertola sotto una soglia per provocare sterilità o sacrificando un gallo nero al principe dei demoni in determinati crocevia per distruggere le messi con grandinate.

Norman Cohn, nel suo libro Europe’s Inner Demons, (Demoni interni d’Europa), si immaginava la strega come una persona che praticava malefici al servizio del Diavolo, un essere misterioso che di notte volava nell’aria con propositi malvagi come divorare bambini e membro di una setta che teneva convegni periodici o sabba.

 

Fonte articolo e foto: Fabio Giovanni Rocco, https://misterieprofezie.blogspot.com/2019/07/stregoneria.html

Articolo precedenteAl Monaldi salvata una bimba di undici mesi da una rara forma di miocardiopatia dilatativa
Articolo successivoIl MANN dedica al Giappone una rassegna cinematografica gratuita