Sulla rivista francese Frontiers in Plant Science, è stato ospitato uno studio sul fenomeno dei ghiacciai che si tingono, improvvisamente, di strane sfumature rossastre, generando un fenomeno inquietante dovuto alla “presunta” diffusione di alcune tipologie di microalghe di montagna. Componente cruciale degli ecosistemi del mondo, le alghe, grazie alla fotosintesi, producono il 50% dell’ossigeno mondiale; ma, quando si moltiplicano eccessivamente, finiscono per rilasciare delle particolari tossine che avvelenano l’acqua potabile, danneggiando gli ecosistemi e provocando determinate malattie negli animali e negli esseri umani.

Per via dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento, anche sulla cima delle montagne stanno iniziando a proliferare massicciamente le microalghe; in particolare, quelle francesi, stanno avvenendo un’impennata di fioriture algali che, alla fine della primavera, quando è sciolta la neve, le fornisce delle allarmanti sfumature di rosso. Nel tentativo di scoprire i possibili meccanismi alla base di queste fioriture eccessive, e capire quali possano essere le specie di microalghe più diffuse, alcuni ricercatori hanno raccolto cento sessanta campioni di terreno da alcuni siti delle alpi francesi con altitudini che variavano dai mille ai tremila metri sul livello del mare, scoprendo che specifici tipi di alghe riuscivano a prosperare a determinate altitudini. Tali microalghe, spesso avvistate dagli escursionisti che fanno trekking attraverso le montagne in tarda primavera, sono in grado di rendere tratti di neve di colori con toni come ocra, arancione e rosso, e generando una colorazione nota come “sangue di ghiacciaio”, risultato di una puntuale fioritura delle microalghe presenti.

Quelle responsabili della “neve rossa” appartengono al genere Sanguina, presente ad altitudini pari ai duemila metri sul livello del mare, la cui tonalità rossa serve a proteggere le alghe dai dannosi raggi ultravioletti presenti alle altitudini più elevate. Con i dati raccolti, gli esperti intendono creare un database sulla distribuzione e sul tipo di specie delle microalghe per ottenere un punto di partenza allo scopo di conoscere il ciclo delle stesse e come le fioriture possano concretamente influenzare i ghiacciai e lo scioglimento della neve, oltre a tentare di tracciare le loro fioriture nel corso delle varie stagioni, analizzando le diverse sfumature dei colori allo scopo di esplorare ulteriormente come l’ecosistema delle Alpi possa cambiare con i cambiamenti climatici.

 

Fonte articolo: univ-grenoble-alpes.fr & frontiersin.org

Fonte foto: welt.de

 

 

 

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