L’affondamento del Santa Lucia
Il Santa Lucia, era un piroscafo della SPAN (Società Partenopea anonima di Navigazione) requisito dalla regia marina che durante la seconda guerra mondiale assicurava i collegamenti e gli approvvigionamenti fra le isole pontine e la terraferma.
Alle otto del mattino del 24 luglio 1943, con circa due ore di ritardo sull’ orario previsto, parte da Ponza con a bordo, tra le settanta e le cento persone (I passeggeri nella maggior parte erano civili abitanti di Ponza). Il piroscafo è attaccato a circa due miglia da Ventotene da alcuni aerosiluranti britannici. Erano aerei Bristol Beaufighter, appartenenti al 47º Stormo della RAF. Uno dei siluri usati nell’ attacco colpisce il centro nave, sul lato sinistro, in corrispondenza della sala macchine. Il battello è spezzato in due dall’esplosione della caldaia che viene proiettata a mezzo miglio di distanza dalla nave. In soli 28 secondi il Santa Lucia s’inabissò.
Secondo alcune fonti, dopo l’affondamento, gli aerei britannici mitragliarono anche i rottami ed i naufraghi del piroscafo, ostacolando così anche l’opera dei soccorritori che erano giunti dalla vicina Ventotene. Dopo oltre quattro ore di ricerche si ritrovarono solo cinque superstiti. L’isola di Ponza rimase isolata per diversi giorni, e l’affondamento del piroscafo oltre ad una grande amarezza, sdegno e dolore per le vittime innocenti causò anche seri problemi agli approvvigionamenti .
Le testimonianze di questa tragica storia sono conservate in una sala del museo a Ponza dedicato alla memoria di queste sfortunate vittime.
Per non dimenticare
Gli anniversari dell’affondamento del Santa Lucia sono tuttora commemorati dal Comitato Famiglie delle Vittime del “Santa Lucia”. Inoltre un monumento in ricordo delle vittime del Santa Lucia si è inaugurato il 24 luglio 2003 nel piazzale antistante la caserma ella Guardia di Finanza di Ventotene (nella tragedia avevano perso la vita anche quattro finanzieri in licenza ) . Contestualmente è avvenuta anche l’inaugurazione della sala con le memorie relative all’ affondamento nel museo comunale di Ponza. Questa sala è curata da una figlia di una delle vittime. Una targa ricorda quella tragedia nel medesimo comune. Nel 2013 anche il comune di Gaeta, il porto dal quale la nave salpó per il suo ultimo viaggio, ha voluto ricordare quelle vittime innocenti con una lapide apposta sul Lungomare Caboto.
Dello stesso autore : Articoli su “oltre i resti”
Fonti Internet :
http://www.comune.ponza.lt.it/page.php?158
https://www.guardiacostiera.gov.it/stampa/Pages/76%C2%B0-Anniversario-afffondamento-piroscafo-S.-Lucia.aspx