Dalla rivista Science of the Total Environment, un gruppo di studiosi brasiliani ha rivelato come la trasmissione dell’hantavirus – una pericolosa infezione ad alta mortalità, in grado di diffondersi tramite il contatto umano con roditori infestanti – potrebbe subire una riduzione del 45% se il Brasile riuscisse a ripristinare la sua foresta atlantica con i livelli imposti dalla legge sulla protezione della vegetazione nativa.
In attesa che le simulazioni proposte possano essere ancora confermate da adeguate ricerche sul campo, i primi dati scientifici mostrano come la riduzione del rischio di malattie zoonotiche potrebbe facilmente essere favorito dal ripristino della copertura forestale, evitando che la trasmissione provocata dai roditori si riducano grazie all’abbassamento del loro numero di presenze.
Solo grazie al COVID-19, il pericolo delle malattie zoonotiche trasmesse dal contatto tra esseri umani e animali, e la minaccia per la salute pubblica mondiale, è tornato in auge; e, per mettersi al riparo, è necessario mettere fine alla deforestazione, dato che la progressiva perdita dell’habitat naturale, rende estremamente complicato contrastare le malattie di tale tipo.
Come dimostrato, le simulazioni portano alla conclusione che ripristinare la Foresta Atlantica del Brasile mitigherebbe il rischio di contrarre la sindrome cardiopolmonare da hantavirus, una malattia altamente letale, contribuendo alla riduzione delle popolazioni di piccoli mammiferi che veicolano la malattia.
Inoltre, a rendere alti i tassi di trasmissione è anche l’aumento delle temperature locali, insieme al disboscamento e alla deforestazione; di certo, al contrario del COVID-19, è alquanto rara la trasmissione tra individui e una pandemia globale – anche se può comunque avere effetti devastanti in determinati contesti regionali e locali – ed essere altamente letale per l’uomo.
Il recupero delle foreste brasiliane è ormai un obiettivo imprescindibile, per combattere il cambiamento climatico su scala globale, e salvare la vita di coloro la cui sopravvivenza dipende dalla foresta.
Fonte articolo: researchgate.net & journals.plos.org
Fonte foto: jelandscapes.exeter.ac.uk