Dopo anni di trattative infinite, sembra che, finalmente, L’Europa sia riuscita a concordare – con i suoi stati membri – delle stabili linee guida per il clima, allo scopo di poter arrivare, intorno al 2050, alla cosiddetta “neutralità climatica”.
La prima fase, da attuare in determinati tempi, è quella di ridurre l’emissione dei gas serra con l’utilizzo di appositi step concreti con dei limiti temporali ben precisi – e con l’introduzione di un potenziale limite di 225 Mt di CO2 – così da raggiungere un volume maggiore di assorbimento netto del carbonio entro l’anno 2030, per poi puntare a un’agognata neutralità climatica nel 2050.
Con un tale, ambizioso programma, che l’Unione Europea si prepara a sedere al tavolo delle trattative nel vertice sul clima convocato per la Giornata Mondiale della Terra, promosso dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.
Sia il ministro portoghese per l’Ambiente, Joao Pedro Matos Fernandes, che la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, si sono espressi favorevolmente nei riguardi dell’accordo provvisorio raggiunto, il quale dovrebbe ridefinisce il quadro legislativo sul clima per almeno i prossimi trent’anni in Europa.
In più, verrà istituito uno speciale Comitato consultivo scientifico europeo sui cambiamenti climatici – composto da una quindicina di esperti provenienti dai diversi paesi UE – con un mandato della durata di quattro anni.
Il loro compito sarà quello di fornire consulenza scientifica e relazioni sulle misure dell’Ue; in particolare sugli obiettivi climatici, i bilanci indicativi dei gas a effetto serra e sulla loro coerenza con la legge europea sul clima, insieme agli impegni internazionali dell’Ue ai sensi dell’accordo di Parigi.
Fonte articolo: 2021portugal.eu
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