Simonetta Vespucci, nata Cattaneo il 28 gennaio 1453, morì di tisi a soli 23 anni e fu una gentildonna italiana, tra le più note del Rinascimento.
Amata da Giuliano de’ Medici, il fratello minore di Lorenzo il Magnifico, secondo molti sarebbe il volto reso immortale da Sandro Botticelli, “vestendo” i panni di Venere nella Nascita di Venere, oppure nella stessa dea, in Flora ed in una delle Tre Grazie (quella al centro) nell’allegoria della Primavera. Non ci sono però prove certe, tanto che la teoria trova avversi sin dal 1930 Jacques Mesnil e Ernst Gombrich, che definì l’identificazione con Simonetta un mito romantico.
Di fatto la sua bellezza fu cantata dal Magnifico, che le dedicò i famosi versi :” O chiara stella che co’ raggi tuoi…;” e non solo, anche dal Poliziano, per poi essere immortalata da Piero di Cosimo nei panni di Cleopatra. Questa identificazione è però stata ritenuta improbabile, poiché il dipinto è identificabile con quello visto da Vasari in casa di Francesco da Sangallo, da lui nominato solo come una Cleopatra senza far menzione Simonetta.
A soli 16 anni andò sposa a Marco Vespucci, un cugino lontano del navigatore Amerigo Vespucci, nella chiesa di San Torpete, alla presenza del Doge di Genova e di tutta l’aristocrazia cittadina. A Firenze frequentò la corte di Lorenzo il Magnifico, diventando la donna più ammirata. Seguirono anni piacevoli.
Simonetta ritratta nella Primavera di Botticelli (particolare)
Il culmine si raggiunse con il “Torneo di Giuliano”, un torneo cavalleresco dove uno dei fratelli di Lorenzo, Giuliano de’ Medici, secondo quanto immortalato dal poemetto Stanze per la giostra di Giuliano de’ Medici di Angelo Poliziano, promise e dedicò la vittoria a Simonetta, presente tra il pubblico. Portò uno stendardo, che si ipotizza dipinto dal Botticelli e che raffigurava Simonetta nei panni allegorici di Venere-Minerva con ai piedi Cupido incatenato ed il motto La sans par scelto personalmente da Lorenzo. Simonetta fu la trionfatrice e venne proclamata “regina del torneo“, offrendo personalmente a Giuliano il premio della giostra, un elmo di squisita fattura realizzato nella bottega del Verrocchio. Tra i due nacque l’amore e divennero amanti. Dopo la morte di Simonetta Giuliano ebbe una sola relazione con una dama fiorentina, Fioretta Gorini della famiglia dei Pazzi, che gli darà anche un figlio Giulio.
Alla sua morte fu sepolta nella Chiesa di Ognissanti. La tomba però, non esiste più perché fu portata via da una delle tante piene dell’Arno, che aveva invaso la chiesa.
La Vespucci in uno dei ritratti di Botticelli
Lo stupendo ritratto che ne fece di lei Filippo Lippi
Il ritratto di Piero di Cosimo
Altri due ritratti del Botticelli
Fonte foto e articolo: storiaeleggenda.wordpress.com/, Wikipedia.it