“Non è stata presa al momento in seria considerazione l’organizzazione delle vaccinazioni per tutte le cassiere dei supermercati come me, esposte in prima linea durante tutta questa pandemia. Siamo stati parte attiva dei sacrifici, lavorando anche durante il pieno lockdown e avendo continuo contatto con tantissime persone ma, nonostante questo, non siamo stati messi tra i primi a dover ricevere il vaccino”.
Queste esposte sono le dichiarazioni di Monica, una cassiera estremamente preoccupata per la sua salute e quella dei suoi familiari. I supermercati sono fonte di beni primari, motivo per il quale nonostante le chiusure e le zone rosse, continuano a restare aperti mettendo a rischio i lavoratori che al momento non sono stati vaccinati.
“Siamo un supermercato nella provincia di Frosinone e scriviamo questa lettera sperando che possa essere un grido d’aiuto capace di arrivare a chi di dovere, per poter finalmente ricevere il vaccino. Siamo attenti ogni giorno a tutte quelle che sono le norme da adottare ma nonostante questo, sono tante le persone che incontriamo ogni giorno e che potrebbero essere portatori di questo maledetto virus!”
Monica scrive a cuore aperto per tutti i suoi colleghi, perché possano ricevere una risposta e questa storia porta tutti a pensare al loro settore, ma anche a quello dei negozi d’abbigliamento, nei quali giovani lavoratori sono in continuo contatto diretto con la popolazione, senza ricevere alcuna informazione che possa riguardare un vaccino imminente.
Il piano vaccinale al momento riguarda tutti i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari, i docenti, ma dovrebbe tenere in seria considerazione il fatto che molti giovani lavorano senza essere vaccinati e consapevoli di doverlo ricevere tra svariati mesi.
Tutti in questo momento meritano di poter tornare alla normalità che avevamo, ma andrebbe tenuto ben presente che questo virus è letale, che sia un anziano o un giovane, una persona con patologie od una assolutamente sana.
Fonte: Fanpage.it