Il Governo Draghi conferma il reddito di cittadinanza, e a partire da febbraio molte famiglie beneficiare del sussidio si vedranno accreditare un importo diverso (maggiore o minore, a seconda dei casi) sulla propria card RdC. La cifra riconosciuta verrà ricalcolata sulla base dei nuovi dati Isee e non per volontà del nuovo Premier o dell’Esecutivo.
Come stabilito dal legislatore, il reddito di cittadinanza è concesso per un periodo massimo di 18 mesi, trascorsi i quali può essere rinnovato, previa sospensione di un mese. Pertanto – se permangono le condizioni di bisogno – a partire dal mese successivo a quello della scadenza è possibile presentare una nuova domanda. Verificato il rispetto dei requisiti di legge, dal mese successivo alla presentazione della domanda il beneficio sarà accreditato per ulteriori 18 mesi.
L’erogazione del sussidio è sempre condizionata, oltre al mantenimento dei requisiti e degli obblighi di legge, anche alla presenza di un Isee idoneo e regolare, in corso di validità fino al 31 dicembre dell’anno in cui è stato presentato. Sulla base del possibile aggiornamento dei dati e della situazione economica e patrimoniale del beneficiario, però, l’Inps ogni anno procede alla verifica delle condizioni che riconoscono l’accesso al sussidio. Qualora i valori Isee dovessero cambiare, quindi, l’Istituto provvederà ad un ricalcolo dell’importo, versando una cifra minore o maggiore a seconda dei casi (o addirittura sospendendo il versamento se necessario). Questo vale anche per il 2021, cui eventuali modifiche si ripercuoteranno sugli assegni a partire dal pagamento di febbraio (che dovrebbe avvenire intorno al 27): la cifra erogata questo mese quindi corrisponderà a quella che verrà riconosciuta poi nei mesi a seguire, per tutto il 2021, qualora dovessero rimanere le stesse condizioni.
Come specificato dall’Inps, per verificare se il proprio Isee in corso di validità dà diritto a richiedere il reddito o la pensione di cittadinanza è possibile utilizzare il Simulatore messo a disposizione dall’Istituto sul proprio sito internet.
Se si è già presentata una nuova DSU, accedendo al portale Inps attraverso il servizio dedicato e poi al servizio “Isee post-riforma 2015” è possibile effettuare la simulazione trovando già precompilati i campi del simulatore con i dati della DSU inoltrata all’Inps. Tuttavia la simulazione non tiene conto di eventuali trattamenti correnti che potrebbero aumentare il reddito familiare e inficiare il diritto alla prestazione.
La decadenza del sussidio è prevista, oltre al termine dell’intero periodo dovuto, anche nei casi in cui venga meno uno dei requisiti economici in corso di godimento della prestazione, oppure qualora si violino gli obblighi di comunicazione in carico al richiedente. In caso di sanzioni per violazione degli obblighi legati alla sottoscrizione del Patto per il lavoro e del Patto per l’inclusione sociale o presentazione di DSU non veritiere, sono previste specifiche ipotesi di revoca, decadenza e tempi minimi prima della possibilità di presentare una nuova domanda. Sono previste ipotesi di revoca e decadenza anche a seguito di specifica comunicazione dell’autorità di pubblica sicurezza e giudiziaria.