Grazie al Team dell’Istituto Pascale e dell’Università Federico II di Napoli è stato possibile isolare un’altra variante di Covid-19, mai individuata prima in Italia. Al momento non si conoscono il potere di infezione come accade per molte varianti rare del virus, rende noto la Regione Campania. Questa variante prende il nome di B.1.525, e finora ne sono stati individuati soltanto 32 casi in Gran Bretagna, e pochi casi anche in Nigeria, Danimarca e Stati Uniti, ma finora mai in Italia.

Nel contempo il New York Times scrive che negli Stati Uniti i ricercatori hanno individuato sette nuove varianti che presentano un maggiore livello di contagiosità. Oggi, le cosiddette varianti Uk, brasiliana e sudafricana dalla circolare ministeriale ‘Aggiornamento sull’uso dei test antigenici e molecolari per la rilevazione di SARS-CoV-2’ si sottolinea che “presentano diverse mutazioni nella proteina spike non dovrebbero in teoria causare problemi ai test antigenici, in quanto questi rilevano la proteina N“.

Il direttore della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, in un intervento video ha anche riferito che Iss e ministero “producono studi di prevalenza ripetuti che dicono qual è la distribuzione delle varianti sul territorio nazionale… e che le varianti virali più note: quella inglese, molto trasmissibile, è la più diffusa sul territorio nazionale ma per fortuna non diminuisce l’efficacia dei vaccini. Per quanto riguarda la variante brasiliana e quella sudafricana – ha concluso – hanno invece una distribuzione attualmente molto limitata nel territorio nazionale“.

fonte ph: istitutopascale.it

FONTEansa.it;
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