Nella regione del Kimberley dell’Australia occidentale, risalgono tra i due ed i quattromila anni i Wandjina. Queste affascinanti figure antropomorfe cambiano forma e lo spirito iniziale della creazione è associato alla pioggia ed alla rigenerazione stagionale.
Nella cosmologia del popolo del Kimberley centro-settentrionale i Wandjina, l’arte rupestre associata e le credenze hanno ottenuto un ruolo centrale. Questa cultura è stata praticata nel XX secolo ed è una parte molto importante nelle culture dei popoli Worora, Wunambal e Ngarinyin e solo coloro che fanno parte di questi ultimi possono dipingere i Wandjina. I paesaggi principali dipinti sono eseguiti sulle pareti di caverne, su fogli di corteccia ed infine su tele particolarmente pregiate dell’artista.
Un lavoro che merita di essere citato si trova all’interno dei rifugi rocciosi e delle grotte delle aree settentrionali e centrali del Kimberley. Questi rifugi conservano una sequenza di “Kimberley Rock Art“, che potrebbe risalire a più di 20.000 anni nell’era del Pleistocene. Scorporando al meglio l’opera d’arte si possono ammirare meravigliosi esempi di fauna rappresentata in modo naturalistico: uccelli, pesci, rettili, ecc; ed è proprio nelle prime fasi della sequenza dell’arte rupestre che si trovano i dipinti dei noti artisti come: Gwion o Bradshaw Paintings.
La particolarità dei dipinti fatti dai Wandjina è legata al senso di grandezza ciclopica: una robustezza massiccia da cui occhi grandi e penetranti guardano interrogativamente lo spettatore. Gli esseri rappresentati sono come figure antropomorfe, spesso tutte per intero, alcune volte solo busti (solo la testa e le spalle). La testa spesso è rappresentata con più copricapi o da “pennacchi” irradianti. La bocca invece, non è di solito raffigurata anche se alcuni artisti come Charlie Numbulmoore, hanno negli ultimi anni della loro vita, iniziato a rappresentarla.
Ma si conoscono miti e credenza legati ai Wandjina?
Si ritiene che questi siano responsabili del mantenimento del ciclo stagionale, in particolare della stagione umida. Quella della pioggia rinvigorisce il terreno dopo condizioni di siccità e di inverni secchi. Le Wandjina sono intimamente associate ai serpenti Arcobaleno di Ungurr. Sono stimolati dai leader dei clan per svolgere il ruolo di agenti di fertilità e crescita ridipingendo le loro immagini situate nel rifugio della caverna.
I Wandjina sono esseri fondatori di un sogno. Il mondo è stato creato dal serpente arcobaleno ma quest’ultimo si rese conto che avrebbe avuto bisogno di aiuto, quindi tornò alla Via Lattea. Nella tradizione aborigena, furono quindi i Wandjina a diventare protagonisti del dipinto in modo che il potere dell’essere non vada perso.
Gli aborigeni del Kimberley credono che qualora si dovesse offendere i protagonisti in questione, questi si vendicheranno chiamando un fulmine per colpire a morte l’autore del reato o inondare la terra annegando le persone.
In conclusione, si può notare come l’immagine della Wandjina si sia riflessa anche in alcune street art australiane. Tuttavia è ancora arte a sé stante e merita di essere menzionata.
fonte ph. e articolo: aboriginal-bark-paintings.com