Omicidio volontario e non più omicidio preterintenzionale, è questa l’accusa contestata dalla Procura di Velletri ai fratelli Marco e Gabriele Bianchi accusati del pestaggio di Willy Monteiro Duarte avvenuto a Colleferro nel settembre scorso fuori ad un locale.
Altre due persone coinvolte nella vicenda, sono state accusate per lo stesso reato: Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.
Al termine di ulteriori attività di indagine, ovvero intercettazioni telefoniche ed ambientali, raccolta di testimonianze e accertamenti vari, che hanno permesso di raccogliere nei confronti degli indagati gravi indizi di colpevolezza, la nuova accusa è stata contestata in una nuova ordinanza di custodia cautelare.
Nella nuova ordinanza viene menzionata anche una intercettazione del 22 settembre scorso, raccolta durante un colloquio in carcere tra Pincarelli e il padre, nel quale l’accusato ammette, o meglio, confessa, di aver colpito Willy quando il ragazzo era già in terra. Il padre prontamente ha zittito il figlio, alzando la voce ed invitandolo a tacere, rendendosi conto della gravità delle affermazioni e di come potessero compromettere la sua posizione processuale.
Il Gip di Velletri Giuseppe Boccarrato, ha dichiarato che gli elementi conducono a ritenere che i quattro indagati fossero ben consapevoli del rischio di uccidere Willy, e che colpendolo ripetutamente, con una violenza del tutto sproporzionata alla sola volontà di arrecargli delle semplici lesioni, avessero previsto e voluto alternativamente la morte o il grave ferimento del giovane. Il giudice continua chiarendo che per l’aggressione, avvenuta in maniera coordinata da più persone contemporaneamente, per la localizzazione e violenza dei colpi, inferti in più parti vitali, continuando a colpire la vittima anche quando era in terra, e per l’esperienza nelle tecniche di combattimento dei fratelli Bianchi e del Belleggia, va senza dubbio esclusa la condizione minima per contestare l’omicidio preterintenzionale.
Nell’ordinanza il gip scrive che i testimoni hanno confermato che Willy veniva aggredito nonostante fosse del tutto estraneo alla discussione in corso tra Belleggia e gli amici di Zurma, sicché i quattro indagati avrebbero colpito Willy con il solo intento di dimostrare la forza del proprio gruppo.