Nel corso della carriera di ogni sportivo ci sono momenti di ombra, che, per la loro durezza, rischiano di segnarne il proseguimento.
Ad essere caduto in uno di questi momenti è stato, proprio in questi giorni, il campione argentino Leo Messi.
L’anno appena concluso non è risultato dei migliori per quanto riguarda le relazioni tra il calciatore e il suo storico team di appartenenza, il Barcellona.
Entrato nella famosa squadra spagnola all’età di 13 anni, Messi, chiamato affettuosamente “La Pulce” dai tifosi, sembrava essere pronto ad abbandonare il team all’inizio di quest’anno.
A portare al divorzio, come ha puntualizzato lo stesso Messi, sarebbe stato il crollo qualitativo della squadra, che, dopo anni di successi e miglioramento, pare sia finita in un vicolo cieco.
Certo, abbandonare la nave che affonda non è un nobile gesto, ma a fermare il trepido capitano del Barcellona non è stato un vincolo affettivo o una considerazione morale, bensì qualcosa di ben più materiale, il suo contratto.
Il campione argentino è, come molti altri suoi colleghi, vincolato alla squadra di appartenenza da una clausola di recessione molto alta. In particolare, se un altro team volesse comprare Messi, dovrebbe sborsare ben 700 milioni di euro.
Ovviamente, come molti sapranno, spese eccessive sono all’ordine del giorno nel calciomercato. Però spendere così tanto solo per sbloccare la trattativa, per un giocatore che comincia ad essere avanti con l’età, non è sembrato saggio a nessuna società sportiva.
L’unica alternativa per uscire dalla squadra catalana sarebbe stata quella di ricorrere alle vie legali; scelta scartata rapidamente dal giocatore, che ha dichiarato: ”Non farò mai causa al club della mia vita”.
Ma la frustrazione per il cambio d’aria negatogli, non ha aiutato le prestazioni della “Pulce”, che, tralasciando un gioco non eccellente nelle ultime partite, ha rischiato di perdere anche la faccia nel corso della finale di Supercoppa di Spagna contro l’Athletic Bilbao.
Nel corso dei tempi supplementari dell’importante partita del 18 Gennaio, Messi ha colpito con un pugno in volto l’avversario Asier Villabre.
L’intenzionalità del gesto, che è visibile anche nelle riprese di gioco, ha spinto il giudice di gara a decretare l’espulsione del giocatore argentino: la prima con la maglia del Barcellona.
La partita si è conclusa con la vittoria dell’Athletic Bilbao per 3 a 2, mentre aspre critiche sono piovute sul capitano del Barcellona.