Un gruppo di antropologi della Washington University di St. Louis, ha scoperto un cranio fossile ben conservato nel sistema di grotte di Drimolen, a nord-ovest di Johannesburg, ed appartenente alla specie umana estinta Paranthropus Robustus.

Il suo ritrovamento, alquanto straordinario, porta a supporre che ci sia stato un periodo caratterizzato da cambiamenti climatici che hanno portato a conseguenti modifiche anatomiche negli ominidi, e a una rapida evoluzione avvenuta, forse, in poche decine di migliaia di anni.

In precedenza, si pensava che la comparsa del Paranthropus Robustus, in Sud Africa, potesse aver portato alla scomparsa dell’Australopiteco, ma ora si pensa che possano essere stati i cambiamenti climatici ad averne provocato la scomparsa, a causa dello stress dovuto a un massiccio stress ambientale.

Inoltre, il tutto lascia supporre che il processo di dimorfismo – ovvero la differenza morfologica fra individui appartenenti alla stessa specie ma di sesso differente – fosse assai meno pronunciato e con cambiamenti evolutivi impercettibili.

 

 

Articolo precedenteNapoli: trovato morto in un bagno del Cardarelli paziente sospetto Covid
Articolo successivoChernobyl – un pericolo ancora vivo