“Abbiamo considerato che non è opportuno farli ad ogni costo. Sono consapevole che non è una decisione semplice, vogliamo sia comunque un Natale il più colorato possibile”.
Commenta così il sindaco di Trento Ianeselli la controversa decisione di far saltare quest’anno, a causa del Covid, la suggestiva manifestazione degli storici mercatini di Natale del Trentino, di cui si attende solo l’annuncio che lo ufficializzi.
Un evento annuale che, da tantissimi anni, richiama in una manciata di settimane diversi milioni di turisti sia italiani che stranieri – con un profitto di 60 milioni di euro – i cui colori e canzoni dedicate al Natale non potranno animare le strade e le piazze del Trentino che nell’Alto Adige, lasciando al loro posto solo ed unicamente un silenzio immoto.
Nonostante il fatto che la regione goda di un’autonomia speciale e possa decidere diversamente, i due presidenti delle Province hanno scelto di seguire la linea nazionale dettata dal DPCM da pochissimo varato dal Governo, e che vieta assolutamente le fiere e le sagre.
Per l’economia locale, profondamente legata al grande giro economico collegato a questi suggestivi appuntamenti, si tratta davvero di un durissimo colpo, che rischia di mettere in ginocchio un settore che garantiva lavoro a molti.