Sulla rivista Nutrition, ad opera dell’infettivologo Matteo Bassetti e del Direttore di Dietetica e Nutrizione Clinica del Policlinico San Martino di Genova, Samir Giuseppe Sukkar, è stato pubblicato uno studio pilota che ritiene la dieta chetogenica di tipo normocalorica adatta a proteggere dalla mortalità dovuta al Covid-19.

Tale ipotesi parte dal fatto che le forme più gravi di Covid-19 sono caratterizzate da una cosiddetta “sindrome da tempesta di citochine” – caratterizzata da shock settico e insufficienza multiorgano – e dalla coagulazione intravascolare disseminata, che vanno a rappresentare le principali cause di mortalità.

Il problema legato alle citochine, normalmente, viene osservato nei pazienti che soffrono di diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari che, a causa di ciò, vengono considerate tra le persone più a rischio di complicanze.

Per contrastarne gli effetti collaterali, viene utilizzata una dieta chetogenica normocalorica ricca di grassi, molto povera di carboidrati e con un rapporto macronutriente di 4: 1 di grasso-proteine – che può variare a seconda dell’apporto calorico – e carboidrati inferiori a 30 g / giornalieri.

Nello studio si ipotizza che, riducendo l’apporto di glucosio nella dieta, si possa riuscire a favorire il processo antinfiammatorio attraverso la modulazione del metabolismo immunitario, riducendo la disponibilità di glucosio nei macrofagi M1 per poter inibire l’iperattivazione degli M1 – che provocano la sovrapproduzione di citochine pro-infiammatorie – con conseguente accumulo eccessivo di monociti, neutrofili e piastrine.

In caso di funzionamento positivo, si riuscirebbe a prevenire la progressione verso la “sindrome da tempesta di citochine”, riducendo non solo la mortalità, ma anche il trasferimento a unità di terapia subintensiva intensiva, prevenendo così la necessità di pressione positiva continua delle vie aeree e l’intubazione.

Articolo precedenteTrovati denti dell’uomo di Neanderthal risalenti a 300 mila anni fa
Articolo successivoFiume Sarno – Bloccati nuovi scarichi abusivi