Il quotidiano inglese The Guardian, insieme al Bureau of Investigative Journalism, ha diffuso documenti che ricostruiscono le prime fasi della pandemia di Covid-19 in Europa, tra cui l’iniziale mancanza di coordinazione nella risposta delle istituzioni comunitarie.
In particolare, viene mostrato come Bruxelles non abbia accolto immediatamente la richiesta di Roma ignorandone la richiesta d’aiuto, quando il numero dei contagi continuava a salire rapidamente, mostrandosi completamente incapace di dar vita a un’adeguata risposta alla crisi che ha finito per travolgerla rapidamente.
A detta delle fonti – che hanno fornito le informazioni – un messaggio urgente era stato inviato da Roma alla Commissione europea al palazzo Berlaymont a Bruxelles, insieme alle specifiche di quello di cui aveva bisogno l’Italia; ma la risposta fu però un clamoroso silenzio, mentre il sistema sanitario nazionale stava per collassare su sé stesso.
Janez Lenarcic, Commissario di Bruxelles per la gestione delle emergenze, ha giustificato il mancato sostegno al nostro paese per via di una “presunta mancanza di equipaggiamento”, in quanto nessuno Stato membro era preparato a gestire un evento simile, e non per una mancanza di solidarietà.
Eppure, il 9 gennaio, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione per la salute pubblica (Ecdc), aveva ricevuto diverse segnalazioni riguardo alcune polmoniti sospette in Cina di origine sconosciuta, senza che venissero presi seri provvedimenti per capire cosa stesse accadendo, fino alla coppia di turisti cinesi ricoverati all’ospedale Spallanzani.
L’aver preso sottogamba tale problema ha prodotto tremendi esiti negativi: 180mila cittadini europei sono morti a causa del Coronavirus, mentre 1,6 milioni hanno finito per essere contagiati; al momento è in corso la più grande recessione della storia del Vecchio Continente dai tempi della Grande Depressione degli anni Trenta del Novecento, risultato dei lockdown attuati per evitare il collasso dei sistemi sanitari.