Un nuovo studio della NYU Grossman School of Medicine, è riuscito ad evidenziare i livelli di sostanze chimiche tossiche presenti nel sangue di 30 pazienti, nei quali era stata recentemente diagnosticata la celiachia nell’Ospedale pediatrico Langone Hassenfeld di New York.
Dai risultati comparati di tali test – con quelli di altri 60 giovani di età, genere ed etnia simili – si è riusciti ad evidenziare come livelli elevati di sostanze altamente inquinanti, presenti nel sangue, corrispondano anche ad un maggior rischio di celiachia.
Parlando nel dettaglio, è emerso come i giovani in cui erano presenti concentrazioni sieriche più elevate del pesticida diclorodifenildicloroetilene (DDE) correvano un rischio estremamente maggiore di poter sviluppare la celiachia.
Ad essere messo in evidenza, inoltre, come le donne siano a maggior rischio celiachia, in correlazione a esposizioni tossiche in quanto, un’esposizione più alta del normale ai pesticidi dimostra che hanno almeno una probabilità otto volte superiore di sviluppare tale malattia.
La presenza, nei corpi delle donne, di livelli elevati di sostanze chimiche note come Perfluoroalchiliche (PFAS) – presenti in alcune padelle antiaderenti, così come nel teflon – possono aumentare da cinque a nove volte le probabilità di poter essere celiache.
Ma anche gli uomini, in età giovane, corrono il doppio dei rischi di vedersi diagnosticare la malattia, se nel loro organismo sono presenti elevati livelli ematici di prodotti chimici ignifughi, difenileteri polibromurati o PBDE.
A confermare, parzialmente, quanto emerso da tale studio, il fatto che tutte le sostanze finora elencate sono note per interrompere i livelli di ormoni umani e animali, considerati fondamentali per il controllo sia dello sviluppo sessuale che delle difese immunitarie contro le infezioni.