Nel 1950, nella mensa dei laboratori di Los Alamos negli USA, il fisico italiano Enrico Fermi propose ai suoi commensali un tema di discussione.
Questo tema, poi passato alla storia come “Paradosso di Fermi“, consisteva in una semplice domanda: “se l’Universo è così grande, perché siamo soli?

In quei giorni nei laboratori di Los Alamos erano riunite molte delle più geniali menti del tempo, era quindi inevitabile che ci si ponesse domande di un certo livello.
Negli anni ’50 negli Stati Uniti si stava sviluppando la passione per lo Spazio e l’ossessione per i famosi UFO, ma, proprio coloro che erano più immischiati nei progetti segreti (e che avrebbero saputo per primi di eventuali contatti) non riuscivano a capacitarsi di non aver ricevuto alcun segno di vita aliena.
A quel tempo, nonostante la tecnologia non fosse ai livelli attuali e non si fosse neanche arrivati nello Spazio, c’erano già sufficienti conoscenze da poter osservare una (per noi) vastissima parte dell’Universo. Ma dalle milioni di stelle conosciute non arrivava nessun segnale, nessuna traccia di vita all’infuori di quella umana.
In questo contesto nasce la domanda di Fermi, semplice ma geniale.

Ad essa seguirono moltissime repliche e risposte dagli scienziati di tutto il mondo, ma nessuna delle risposte per quanto fantasiose, affascinanti o angoscianti si è rivelata esaustiva.
Alcune tra le più interessanti riguardano ad esempio la questione degli ostacoli, barriere evolutive in grado di fermare il progredire di ogni civiltà ad un certo punto (come quella che il mondo ha incontrato nel ‘900 con i missili nucleari pronti ad annientare l’intera Umanità).  C’è anche la teoria secondo cui gli alieni siano tanto superiori rispetto agli umani da essere alternativamente protettivi come delle divinità o da ignorarci per la nostra insignificanza.
Secondo un’altra teoria le grandi civiltà dello Spazio giocano una specie di nascondino in cui tutti si nascondono e allo stesso tempo cercano gli altri per paura di essere annientati da una specie superiore.

Insomma le teorie sono bizzarre e abbiamo ancora tanta strada da fare prima di trovare una risposta, ma è una cosa è certa, sono domande come questa che spingono l’Umanità sulla via del progresso, ed è un peccato che da tempo molti abbiano smesso di porsele.

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