Cambia la forma dei neuroni, ed ecco che si innesca un cambiamento nei circuiti nervosi che veicolano il segnale che si è mangiato abbastanza.
Di cosa parliamo?
Di una scoperta che renderà la popolazione mondiale un po’ più felice, e cioè le origini del senso di sazietà, la cui chiave è nell’ipotalamo, ovvero la struttura che risiede alla base del cervello.
La scoperta è stata fatta da un gruppo francese del Centro per il Gusto ed il Comportamento Alimentare di Digione e subito pubblicata sulla rivista Rell Reports.
Il giusto equilibrio tra assunzione di cibo e consumo di calorie, pare dipenda dai circuiti nervosi cerebrali capaci di modificare le loro connessioni, in modo da regolare il comportamento alimentare e garantire questo giusto equilibrio.
Quella che si innesca nell’ipotalamo sembra essere una “piccola battaglia”, dove i buoni prendono il nome di Astrociti, chiamati così per la loro forma a stella, i quali intervengono bloccando altri neuroni chiamati Pomc, al fine di limitarne l’attività. La collaborazione tra le due tipologie di neuroni avviene quando, dopo il pasto i livelli di zuccheri nel sangue aumentano, ed il segnale rilevato dagli astrociti viene immediatamente comunicato e si attivano così i neuroni pomc che fanno sentire sazi.
Il processo non avviene nel caso di un pasto ricco di grassi e così i ricercatori stanno cercando di capire se il fenomeno è legato al fatto che i lipidi sono meno efficaci nel togliere il senso di fame, o se agiscano attraverso un altro circuito.