Con il film “1917” il regista britannico Sam Mendes ha dato il meglio di sé.
Già pluripremiato con “America beauty” del 1999: miglior film, miglior attore (Kevin Spacey) e migliore regia. Poi ha diretto l’ex moglie, la splendida Kate Winslet, in “Revolutionary road” insieme a un altro mostro sacro di Hollywood, Leonardo Di Caprio. Più recentemente si è cimentato con James Bond in “Skyfall” con Daniel Craig come ultimo 007.
“1917” è una poderosa rappresentazione che sposta più in là il fronte della grande guerra al cinema.
Siamo sul fronte franco-tedesco. Due giovani caporali dell’esercito britannico ricevono l’ordine di una missione suicida. Dovranno attraversare le linee abbandonate dell’esercito tedesco e consegnare un messaggio che potrebbe salvare la vita di 1600 uomini, tirati in trappola dalle nuove posizioni assunte dal nemico.
I due giovani si avventurano su di un terreno accidentato, terre di nessuno, trincee abbandonate, fattorie disabitate, paesi ridotti in agghiaccianti macerie.
E poi il seguito, con un susseguirsi di eventi che la mano sapiente del regista rivela senza mai cadere negli stereotipi della rappresentazione di una guerra logorante, cruenta e spietata.
Il lungo piano-sequenza iniziale con il ragazzo che, chiamato a rapporto dal Comando, percorre la trincea stipata di soldati, vale quasi da sola tutto il film.
Gli effetti fotografici e scenografici sono straordinari, le musiche supportano bene la potenza scenica. Bravissimi i giovani attori che interpretano i due caporali.
Da non perdere.