Il Parlamento Europeo, attraverso una risoluzione accettata da gran parte della maggioranza – 493 voti a favore, 82 contrari e 79 astenuti – ha votato un piano atto a colmare i divari salariali e pensionistici esistenti tra uomini e donne con l’utilizzo di misure vincolanti e l’applicazione del principio della parità di retribuzione a parità di lavoro.
In ambito lavorativo, attualmente, tali divari registrati tra uomini e donne si aggirano intorno al 16% – mentre, per i pensionati, è del 37% – e, per porvi rimedio gli eurodeputati, coadiuvati dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, hanno deciso di mettere in campo una strategia basata sulla “parità di retribuzione a parità di lavoro “.
Un altro punto di tale strategia sarà basato sulla “trasparenza delle retribuzioni e sul divario retributivo, da applicare sia al settore pubblico che a quello privato”, allo scopo di evitare imbrogli e sotterfugi atti alla non applicazione di tali obbiettivi, legati al Piano d’azione delineato per colmare il gap salariale.
Riguardo alle pensioni, per tentare di diminuire il divario, si stanno progettando, nel dettaglio, “disposizioni per le donne più anziane, come crediti per i periodi di cura, pensioni minime adeguate e prestazioni di reversibilità”.