Oggi, 30 Dicembre 2019, Paolo Villaggio avrebbe compiuto 87 anni, se non fosse morto il 3 Luglio 2017 a Roma.
Fu autore di una comicità surreale e innovativa, che trova il suo massimo esponente nel ragionier Ugo Fantozzi, la cui consacrazione in una saga cinematografica di ampio e duraturo successo ha permesso l’elevazione del personaggio a vera e propria maschera della commedia dell’arte.
Ma anche il professor Kranz, tedesco di Germania e Giandomenico Fracchia testimoniano il suo coraggioso tentativo di creare una comicità inedita, priva di contatti con tradizioni e regionalismi permettendogli, con la sua attività di attore, umorista e uomo di spettacolo, di entrare nella cultura di massa di intere generazioni di italiani.
Vincitore alla 49ª Mostra internazionale del Cinema di Venezia del Leone d’oro alla carriera, ha dimostrato le sue capacità recitative grazie a registi come Federico Fellini, Ermanno Olmi, Lina Wertmüller, Mario Monicelli, Pupi Avati, Gabriele Salvatores e Marco Ferreri, guadagnandosi il diritto di essere accostato a colleghi del calibro di Buster Keaton, Charlie Chaplin, Stan Laurel e Oliver Hardy.
In ambito artistico, oltre ad aver dato vita a un tipo di scrittura con neologismi, aggettivazioni enfatiche, errori morfologici e termini burocratici, vanno ricordate le due canzoni scritte per l’amico e cantautore Fabrizio De André, Il Fannullone e Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers.