30 gennaio 1945: il Consiglio dei ministri concede il diritto di elettorato attivo e passivo – attraverso il Decreto legislativo luogotenenziale n. 23 del 1° febbraio di quell’anno – alle donne, ad eccezione di prostitute e di ragazze al di sotto dei 21 anni.
La cosiddetta “Estensione alle donne del diritto di voto” avvenne grazie ad Umberto di Savoia – con Ivanoe Bonomi capo del Governo – dopo le massicce pressioni del Partito Comunista – Palmiro Togliatti – e della Democrazia Cristiana – Alcide de Gasperi, che furono artefici di una svolta storica, necessaria per i nuovi assetti di una nazione moderna.
Il preludio a un tale, importante cambiamento, lo si ebbe nel novembre del 1943, con la fondazione a Milano dei Gruppi di Difesa della Donna e per l’Assistenza ai Volontari della Libertà – un’organizzazione di donne unite allo scopo di manifestare contro la guerra, assistere famiglie in difficoltà e supportare il movimento partigiano – da parte dei Comunisti.
10 mesi dopo, nel settembre 1944, sorse l’Unione Donne Italiane, alla quale aderirono i Gruppi di Difesa della Donna, portando alla nascita una nuova organizzazione di ispirazione cattolica e di destra, il Centro Italiano Femminile, che si coalizzò con la Commissione per il voto alle donne dell’UDI nel Comitato Pro Voto, allo scopo di far ottenere il diritto di voto alle donne.
Le loro azioni si concretizzarono un mese dopo, nel mese di ottobre 1944, con un documento nel quale si difendeva la necessità di concedere il suffragio universale, inviato al governo Bonomi che, grazie al supporto di Togliatti e De Gasperi, portò al decreto del 1° febbraio, appoggiato da quasi tutti i partiti politici.
Fu solo nel marzo 1946, però, che le donne italiane ebbero diritto anche all’eleggibilità, partecipando prima alle elezioni amministrative del 10 marzo di quello stesso anno – avvenute con il Referendum istituzionale monarchia-repubblica – e a quelle del 2 giugno per l’elezione dei deputati dell’Assemblea Costituente, con 21 di loro elette e 5 – Maria Federici, Angela Gotelli, Nilde Jotti, Teresa Noce e Lina Merlin – parteciperanno come membri della Commissione per la Costituzione della Repubblica.