Dalle università di Edimburgo e di Londra, giunge un grido di allarme, dopo l’osservazione delle immagini satellitari registrate tra il 1994 e il 2007: a causa degli effetti del riscaldamento globale, sono andati perduti qualcosa come 28 trilioni di tonnellate di ghiaccio.
Ad aver provocato questa “strage fredda e silenziosa”, il massiccio impatto dell’aumento dei gas serra sui ghiacciai di tutto il Pianeta, il cui tasso di perdita di ghiaccio è aumentato di circa il 57% negli ultimi tre decenni, passando da 0,8 a 1,2 trilioni di tonnellate all’anno, soprattutto per via dello scioglimento dei ghiacciai in Antartide e Groenlandia.
I risultati, che sono stati pubblicati sulla rivista Cryosphere Discussions, descrivono uno scenario per nulla rassicurante, dato che la calotta glaciale della Groenlandia ha perso circa 200 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno, mentre quella dell’Antartide ne ha perse molte meno, aggirandosi intorno alle 118 miliardi di tonnellate.
Oltre a una riduzione della capacità del Pianeta di riflettere le radiazioni solari, che provocano un ulteriore aumento delle temperature che, contribuiscono allo scioglimento dei ghiacciai, tutto ciò porta anche a un pericoloso innalzamento del livello del mare di circa 1,4 centimetri, evidenziando il pericolo dell’aumento di fino a un metro del livello del mare entro la fine di questo secolo.
La conseguenza principale a cui si va incontro, per il momento, sono un milione di persone sfollate per OGNI SINGOLO centimetro di innalzamento del livello dei mari, insieme ad altre catastrofi senza precedenti, se non ci si sforza di correre ai ripari ed intervenire, ora che è ancora possibile cambiare le cose.