L’Olocausto batteriologico.
Uno dei possibili scenari legati allo scatenarsi di una Terza Guerra Mondiale, ovvero la distruzione del genere umano attraverso l’uso delle armi chimiche a causa della cieca acredine tra due o più nazioni dotate di tali armi letali che, invece di fungere da deterrente per eventuali conflitti, hanno finito per renderli inevitabili, a causa della “paura del terrorismo”.
Durante gli anni ’70, a causa della divisione del mondo in blocchi per via del comunismo, tale “spettro” era presente nella vita di tutti i giorni – e, dopo l’undici settembre 2001, tale psicosi sarebbe tornata in auge – e il cinema, con il filone “distopico”, esplorò gli effetti collaterali che tale “paura” poteva portare.
Nel 1971 il regista Boris Sagal, basandosi sul libro Io Sono Leggenda di Richard Matherson, diresse il film “The Omega Man”, interpretato da Charlton Heston che, qui in Italia, è nota con il titolo 1975 – Occhi Bianchi sul Pianeta Terra.
Los Angeles: un tempo una città piena di vita; ora, invece, una cupa metropoli abbandonata e spettrale.
Questa è ormai la casa di Robert Neville, un ex medico militare sopravvissuto alla guerra batteriologica scatenata tra America e Russia grazie a un vaccino sperimentale da lui sviluppato, e che trascorre il giorno in cerca di cibo e materiali che possano tornare utili.
Mentre, la notte, è impegnato a sopravvivere agli attacchi della “Famiglia” – uomini trasformati in mutanti albini e psicotici e che, guidati dal loro capo, il fanatico Matthias, escono con il favore del buio dal loro rifugio per distruggere con il fuoco i resti dell’era tecnologica, che è stata responsabile della dipartita della civiltà, di cui Neville è l’ultimo simbolo vivente – in attesa della morte o della pazzia.
Sarà solo grazie all’incontro con un gruppo di ragazzi, il cui corpo è riuscito a superare lo stadio iniziale della malattia a ridargli la speranza e, per permettere loro di fuggire con il siero che ha generato, affronterà a costo della propria vita la Famiglia, morendo coraggiosamente e venendo ricordato come il “Salvatore della Razza Umana”.